I taciti accordi sono delle regole non scritte, che vigono tra persone che si stimano o si conoscono. In altri casi, è solo una soluzione non belligerante tra persone che non riescono a scambiarsi nemmeno un ciao. A tutto ciò si aggiunge una terza categoria: Ed è tra quelle persone che si piacciono, ma hanno una difficoltà ad essere espliciti nel mostrare i propri sentimenti. E il tacito accordo che c'entra? La risposta è in quella regola non scritta chiamata paura, paura di rovinare un'amicizia e che nega la possibilità di avere un pezzetto di paradiso, in nome di una finta amicizia. Oggi avrei voluto mandare all'aria i taciti accordi. Rompere gli indugi e rischiare l'inevitabile. Avrei potuto accennarti un noi: cosi' come fanno gli adolescenti in stato di cotta. E poi chiederti se anche tu per un momento hai provato le mie stesse emozioni e se provandole hai avuto voglia di andare oltre. Di provare se le cose da vicino, confermano le cose lontane. Chissà? Il mio non detto te lo dico qui, lontano, dove non potrai leggere. Te lo urlo che mi piaci, che sto bene quando scambio un pensiero con te. Vorrei averti a un metro da me e stringerti tra le braccia. Vorrei... ma il mio urlo è afono e non ti arriverà mai. Ha vinto il tacito accordo, hai visto? la paura ha rivinto, ma non ha vinto il cuore. Il mio.
Chiara
Anche mio nonno andava a puttane
Premessa: Ammetto che andare a puttane, non fa di un uomo, un uomo, appunto! Però la vita è fatta di chiaro scuri, e tutti siamo tendenti a sporcarci le mani con essa. Ma c'è un però come dice il titolo di questo post: anche mio nonno andava a puttane, ma aveva il buongusto di non farsi vedere e di non fare il presidente del consiglio. La domanda sorge spontanea: Ci sarà pure una spiegazione a tanta sprovvedutezza da parte del Silvio nazionale? Prendiamo l'ipotesi di andarci noi a puttane, cosa faremo? Io mi guarderei intorno per non destare sospetto. Cercherei un posto isolato e buio, e consumerei il tutto in perfetta sicurezza senza dare troppo nell'occhio. Ora mi chiedo: Perché il presidente del consiglio fa di tutto per mette in piazza i propri vizi lussuriosi? Mi sono dato una risposta: Sa benissimo che il giudizio viene da una platea -fatta per lo più- da finti chierichetti e quindi disposti a perdonare uno di loro. Lui conclama di essere un peccatore come loro, sapendo benissimo, che il mal comune mezzo gaudio si presta al perdono di chi non può scagliare pietre, semmai peccati. Non lo giudico per il vizietto, non posso. Ma posso giudicare la modalità del modus operandi. Quello sì che lo giudico. La sua finta ingenuità è alla stregua dell'ultimo dei ragazzino colto in flagrante, mentre ingurgita il barattolo di nutella. Tutto ciò non può essere non pensato e messo in atto con un lucido tornaconto elettorale. Ha ben capito che l'italiano è un finto cattolico e ama terribilmente il detto: "nessuno tocchi Caino". Una chiosa finale: "Perdoniamogli pure il vizietto, ma non perdoniamogli tutto il resto. Quello che conta davvero".
Predicano bene e razzolano male.
Trovo stucchevole leggere i sermoni clericali sul caso Ruby e il Silvio nazionale.
Premessa: Silvio non mi piace, ma non posso tenere in considerazione il fatto che di fronte alla vita personale, ognuno fa quel che gli pare, compreso lui. E non si può giudicare un uomo sul privato, quando il privato di molti è discutibile. Non giudico, perché anch'io potrei scoprirmi amorale. Il sesso è bello, le donne sono belle, e molti farebbero di tutto per una notte di follia. Il papà, il nonno, lo zio, il cugino e pure le donne non sfuggono alle tentazioni. La prostituzione è uno scambio equo - non fosse altro che il prezzo lo fa chi si vende - tra due interessi divergenti. Chi vuole carne e chi vuole soldi... Qual è la morale? La morale è che ognuno ha la libertà di vendere il proprio corpo e un'altro ha il diritto di pagare, se c'è qualcuno che vende. E il corpo? Perché in fatto di eutanasia siamo tutti reazionari progressisti inneggiando alla libertà di scelta di vita o di morte su se stessi? Se credete nell'eutanasia, allora vale pure venderlo questo corpo se si vuole, no? Che Dio ci salvi dalla legge morale e che ci perdoni i peccati amorali!
E chi di morale ferisce, di morale perisce...
Il mio migliore amico.
Il mio giorno di felicità porta il tuo nome. Sei l'unico che sappia capirmi fino in fondo. L'unico di cui mi fidi ciecamente. Una vita passata a fianco, l'un l'altro, in mezzo a tante mancanze e a tanti dolori. Gli amori sofferti, le delusioni lavorative e i sogni mai realizzati. Ma in tutto questo niente, ci siamo sempre noi, una volta tu bastone e io spalla e viceversa. E nonostante il tempo e la lontananza, nulla ha scalfito l'affetto e la stima. Amico mio, mentre gli anni passano e tutto diventa insipido, l'unica cosa dolce di questa vita, è la tua presenza. Dice bene quel detto: Gli angeli non hanno ali, stanno sulla terra e qualche volta si chiamano amici. Si vede che tu sei il mio angelo. Grazie!
Il bene non è amore e neanche sesso.
Quando ti capita d'incontrare qualcuno, dovresti chiederti se sei in grado di sostenere la responsabilità di una relazione. Non tutti lo fanno, molti si buttano a pesce non considerano minimamente che possono provocare dolore. Io faccio ancora parte di una vecchia stirpe che rispetta il prossimo. Il prossimo è anche una donna, che ti dice con gli occhi limpidi che gli piaci. E tu con la stessa limpidezza, dovresti rispondere con sincerità. Non vale la candela una notte di sesso, rubata con l'inganno. E le conseguenze? Felice il cazzo, e triste la coscienza. Magra consolazione aver espletato i bisogni primari. A fronte di 10 minuti di felicità - se tutto va bene - rendi infelice una donna per giorni. Ancora ho piacere a guardarmi allo specchio e non sentirmi in difetto. La vita è dura per tutti, soprattutto per chi ama. Se ancora ha senso, la parola amore.
Post riempitivo.
Mi serve per mantenere la media fissata. Al niente, preferisco qualcosa. Non importa se brutto o indecente. Ma l'ho detto: Un post al giorno... E posto questa canzoncina senza senso, che ha un ritornello che mi mette allegria... Shalalala nanananana! Non prendetemi per pazzo, sono molto peggio. Un bambino in un corpo da 32enne e l'occupazione si prevede lunga! Ai posteri l'ardua sentenza e prevedo che il giudizio è imminente: Abbiate solo pietà di me, ahimè!
Zuzu Pezz... è un cricetino pazzo, come il sottoscritto!
Ognuno ha il suo modo bambinesco di vivere alcuni momenti della propria vita. Non importa se hai 10, 20 o 30anni. Quando si gioca, siamo tutti uguali. Un po ridicoli , un po seriosi e qualche volta al limite della pazzia. Ieri in casa mia, è entrato questo cricetino di mia figlia. E passare con lei una sfarzosa ora, giocando con Zuzu Pezz -come lo chiama lei- non ha prezzo. Ogni tanto un po di sana follia, un papà e una figlia lo devono avere! E noi un po pazzi(non fosse per il dna) lo siamo ampiamente. Il mio giorno di felicità si è quasi concluso, ma presto c'è ne sarà un altro. A tutti, un buongiono e che sia pari al mio. Ciao.
Tra sogni e realtà.
Chi si confonde, chi si nasconde. Chi scappa da tutto come me: da ciò che gli piace, da ciò che non gli piace. Per noi la vita è un'eterna lotta tra non prendere e non essere presi. Si', è vero. Scappo, scappo sempre. Passo vicino a cose che mi piacciono, senza fermarmi. E' uno stile di vita, quasi una ragion d'essere. Per poi arrivare a fine corsa e vedere gli altri godersi ciò che a me avrebbe fatto impazzire. Non è la vita che avrei voluto per me. Avrei voluto altro. Non c'è neanche il giusto compromesso tra le due vite. Sognare è un po morire. E' come andare al cinema, e da spettatore vedere il reale che vorresti vivere. Ma alla fine del film, rifletti e ti chiedi perché la felicità non è per tutti, non è per te. Alcune volte sono felice di essere inadeguato, altre volte è un dramma. Dovrò fermare, prima o poi, una persona e dirgli che mi piace. Trovare la forza di dire quattro parole: Chiedergli se vuole fare un pezzo di strada con me, sui quei binari chiamati vita. Prima o poi.
Tra casa e lavoro solo ninini ninini
E di ritorno dal lavoro, canticchiavo serenamente questa canzone: Semplice, di Gianni Togni. Perché se sei di Roma e sei nel traffico, qualcosa dovrai pur fare. Di tempo c'è ne molto, prima di arrivare a casetta. C'è chi legge il giornale, chi parla al cellulare, chi maledice gli astanti. Invece io, canto e fischietto questa canzoncina. E poco importa, che mi taglino la strada e non mi diano la precedenza. Io parto con il ni ni ni nini ni... E tutto mi sembra color pastello, anche il vigile di via Nazareth, con il suo solito broncio. Se non ci fosse la musica, la depressione mi avrebbe già battuto e sepolto. Allora vi saluto cosi', a modo mio: ninini ni ninini ni....
Se dio vuole.
Mi sono concesso anche stamattina, il solito caffè sotto casa. Mentre gustavo il mio caffè, un tizio attacca bottone parlandomi del più e del meno. Ma ad ogni argomento che codesto signore prendesse, il discorso finiva sempre con queste tre parole: Se Dio vuole. L'ha ripetuto circa una decina di volte. Appellandosi alla volontà del divino(con somma incazzatura dello stesso, credo) anche per andare a fare la spesa, per l'appunto, Dio volendo. La cosa bizzarra, è che dialogare con un'estremista ateo(io) e finire sempre, con quell'intercalare, tipico di un adepto del vaticano, non è buona cosa. Gli faccio, notare che io non credo. Anzi, che contesto fortemente Dio, il papa e i preti. Lo sapete come m'ha liquidato? Vedrai che cambierai idea con gli anni... se Dio vuole. Stavo per mandarlo a fanculo, ma poi non avrei resistito ad aggiungere: "se dio vuole!"
Se questi sono uomini.
Io sto con gli ippopotami!
Tempo addietro m'è capito di fare la fila per pagare, come tanti, le proprie derrate alimentari. Fin qui tutto ok. Una cosa ordinaria, che tutti fanno. Poi succede quel qualcosa che non t'aspetti. Si', perché a fare la differenza è sempre un'anticonformista. Un Robin Hood, de noi altri. Quello che molti licenziano, come un rompipalle, polemico e perdigiorno. Insomma: Arrivato alla cassa, questo guerriero dei tempi nostri, non voleva pagare le buste, adducendo che se c'è la pubblicità stampata ad esse, sono loro che devono pagare lui. Lo sapete com'è andata a finire? La commessa impanicata, chiama il mega direttore(tipo quello di Fantozzi). E il direttore poi a sentenziato: Ha ragione il signore. La morale qual è? E' che i grandi ladri, ti fregano sulle piccole cose. Avrei voluto pagargli almeno il caffè. La sua sagacia mi ha mandato ai pazzi e ai pazzi a mandato tutti gli spettatori in fila alla cassa. Bisogna apprezzare queste persone: Chi al posto nostro, prende certe posizioni. Non tutti si sanno fare rispettare. Ma il rispetto non si richiede, è dovuto!
Io credevo nell'amore.
Sono ingenuo? Si', lo ammetto. Faccio ammenda del mio modo d'essere. Nella mia più totale ingenuità, ho sempre pensato che l'amore fosse eterno. Che bastava, solo rispettare ciò che si ama. Dargli tutto. Essere presente nel bene e nel male. Impegnarsi quotidianamente per ciò che ami. Non è servito, non serve e non servirà. L'amore di questi tempi non conviene. E' roba per una piccola cerchia di fortunati, che vincono quella speciale lotteria chiamata amore. Io non l'ho mai provato. Gli anni passano e con se, anche la speranza che qualcuno mi ami davvero. Senza riserve, accettando tutti i limiti. Io i limiti c'è l'ho, eccome. Ma io, dei limiti altrui m'innamoro. Ho amato l'imperfetto e nell'imperfetto mi ci ritrovo. Sono quello sempre messo male nelle foto. Sono quello che riesce sempre a credere a chi gli bussa alla porta. Io non l'ho mai imparata la lezione di mia madre, che ripeteva sovente, di non prendere caramelle dagli estrani. Sono indifeso, non ho barriere. Vivo ferendomi, vivo nella mia timidezza estrema. E tutto ciò, mi logora il cuore nel profondo. Ho solo paura di arrivare alla fine della strada e trovarmi solo e non aver provato amore.
La vita è scritta negli occhi di una madre.
Ero piccolo, spensierato e come tutti i bambini vivevo una vita non vera.
Ci vuole amore per chiudere una storia.
"Quando si smette di amare, in genere non si ha la pazienza di aspettare che finisca bene. Si cerca la strada più breve: la rottura, la sofferenza. Invece ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell'inizio, bisogna superare gli egoismi, vivere questo momento con la stessa passione, far sentire alla persona lasciata tutto il bene che c'è stato: ci vuole amore per chiudere una storia." - Massimo Troisi
L'amico di sempre.
Non saremo mai uguali. A te piace il nero, a me il bianco. Tu sei multietnico, io no. A te piace il sushi, io preferisco una rustica carbonara. Per non parlare poi di donne. Cosi' lontani e cosi' vicini. Manco fosse scritto in una sceneggiatura kafkiana. Il paradosso è, che ci vogliamo bene per il gusto del paradosso stesso. E c'è e ci sarà sempre un rapporto speciale, non conforme, che fa di te e di me, due amici inseparabili. Il tuo ritorno in Italia è prossimo e già maledico la ripartenza. Roma senza te, ha un sapore diverso. Dopotutto, i pezzi unici non li fanno mica con lo stampino. Infondo è meglio sia cosi'. Non te lo dico e non lo dirò mai. Il tuo non essere presente, ha cambiato molte cose in me. La prima fra tutte è il senso di solitudine che vivo. La solitudine non me la facevi provare. Adesso la contemplo. Se leggerai questo post, capirai il bene che ti voglio!
Parlando di Silvio.
La cosa che mi atterrisce non è lui in quanto tale. E' la capacita che hanno di Compatire, biasimare e perdonare gli italiani, qualunque errore egli faccia. Non è un caso, dettato dal buon cuore. No! Sarebbe troppo semplice e bonario. Lui sa di sbagliare, ma sa anche di piacere agli italiani, perché loro stessi vorrebbero essere quello che egli è. Quindi sbaglia, sapendo di sbagliare e di piacere proprio per questo. Donnaiolo, abbattitore di regole, amorale e morale al tempo stesso. Infondo i papà, nonni, zii, figli e i loro corrispettivi al femminile, vorrebbero essere o avere un uomo cosi'. Qual' è l'italiano che ama la legge? Qual è l'italiano che in barba al prossimo, non pensa ai propri interessi? Qual è l'italiano, che non esita a tradire il proprio partner per una santissima notte di sesso? Qual è l'italiano che non mitizza la famiglia, e di nascosto, fotte tutti i dieci comandamenti? E' un paese cattolico di professione, dopo le 8 ore lavorative, se ne fotte e mette in croce il prossimo e perdona e ammira, quello che intimamente vorrebbero fare loro stessi. L'italiano è furbo, ecco perché vince Silvio. In sintesi: Chi può, fa. Chi non fa è perché non può e l'occasione fa l'uomo ladro.
L'era dell'ottimismo
Sarà che l'anno appena cominciato, ha portato più grattacapi che altro. Ma c'è un uomo, piccolo piccolo, che spaccia entusiasmo a bizzeffe a tutti, e a costo zero. Costui è Tonino Guerra, uno che in fatto di ottimismo potrebbe tenere un corso al cepu. Chissà che Silvio B. non temi la sua concorrenza. Infondo, mentre stiamo tutti senza un euro, il Tonino e il Silvio, in comune hanno che dicono la stessa cosa: Ottimismo.
Un commento, che diventa un post.
Ciao Elisa, Carla e Frost.
Ogni blog ha un suo inizio, e come tutti gli inizi, l'importante è farlo con ciò che si ama. Con ciò che ha dato un senso alla propria vita. Ed io, inizio con la persona che più amo, mia figlia. Cosi' piccola e cosi' inconsapevole dell'importanza che rappresenta per me. Il mio scopo è di guadagnarmi il fatto che io sia suo padre. Con tutti i miei limiti, con la mia assenza, ma con un'amore senza fine per lei.