Anche mio nonno andava a puttane


Premessa: Ammetto che andare a puttane, non fa di un uomo, un uomo, appunto! Però la vita è fatta di chiaro scuri, e tutti siamo tendenti a sporcarci le mani con essa. Ma c'è un però come dice il titolo di questo post: anche mio nonno andava a puttane, ma aveva il buongusto di non farsi vedere e di non fare il presidente del consiglio. La domanda sorge spontanea: Ci sarà pure una spiegazione a tanta sprovvedutezza da parte del Silvio nazionale? Prendiamo l'ipotesi di andarci noi a puttane, cosa faremo? Io mi guarderei intorno per non destare sospetto. Cercherei un posto isolato e buio, e consumerei il tutto in perfetta sicurezza senza dare troppo nell'occhio. Ora mi chiedo: Perché il presidente del consiglio fa di tutto per mette in piazza i propri vizi lussuriosi? Mi sono dato una risposta: Sa benissimo che il giudizio viene da una platea -fatta per lo più- da finti chierichetti e quindi disposti a perdonare uno di loro. Lui conclama di essere un peccatore come loro, sapendo benissimo, che il mal comune mezzo gaudio si presta al perdono di chi non può scagliare pietre, semmai peccati. Non lo giudico per il vizietto, non posso. Ma posso giudicare la modalità del modus operandi. Quello sì che lo giudico. La sua finta ingenuità è alla stregua dell'ultimo dei ragazzino colto in flagrante, mentre ingurgita il barattolo di nutella. Tutto ciò non può essere non pensato e messo in atto con un lucido tornaconto elettorale. Ha ben capito che l'italiano è un finto cattolico e ama terribilmente il detto: "nessuno tocchi Caino". Una chiosa finale: "Perdoniamogli pure il vizietto, ma non perdoniamogli tutto il resto. Quello che conta davvero".

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